Paola Turroni e il suo “mondo vedovo” a Milano
Una poetessa e una performer. Paola Turroni si è confermata come una personalità interessante, dal cammino poetico solitario e rigoroso, che in modo personale e originale aggredisce anche temi sociali.
Domani mercoledì 16 febbraio, alle ore 21, al Circolo Romeo Cerizza, in via Meucci 2, a Milano (M2 Crescenzago), la Turroni presenterà e leggerà “Il mondo è vedovo” (Carta Bianca, Bazzano, 2010), la sua terza prova poetica.
E’ nata nel 1971 e ha pubblicato “Animale” (Fara, Rimini 2000), “Due mani di colore” (Medusa, Milano 2003) con Sabrina Foschini. “Il vincolo del volo” (Raffaelli, Rimini 2003) di cui una selezione é uscita tradotta in inglese per la rivisra americana “How2″. E’ presente in varie antologie poetiche. Ha al suo attivo letture e performance in diverse città italiane. Suoi testi sono apparsi su diverse riviste e siti internet.
Ecco una poesia d’assaggio:
loro che camminano
Camminano e arrivano alla fonte, tra le bestie del pastore
hanno sete.
Lui guarda senza domandare – non vuole sapere
le bestie hanno sete.
Si danno il cambio. Poca acqua, senza spingere
solo un sorso, il caldo ha asciugato la rabbia.
Un sorso a riparare i ricordi
perché non l’ indurisca la sete
l’assenza 0 lo scambio continuo
dei morti.
Lui tiene il bastone in punta, appoggia le spalle
lo tiene in punta per muovere i sassi
e ritrovare la strada.
***
Voglio disimparare da capo
e poi guardare gli occhi – da qualche parte
avranno ancora gli occhi, quell’attimo
attenti alla lavagna.
Forse hanno pensato al kulic mangiato la mattina
o al trenino lasciato sono il letto – forse hanno pensato
alla favola della regina di ghiaccio, di certo hanno chiamato
madre – prima di finire in un sacchetto nero di plastica steso
in fila agli altri – tutti neri e ordinati, irriconosciuti.
Il padre di chi ha ucciso gli ha detto la storia della rabbia
tutti hanno ragione e tutti sono morti.
Ci sono storie lunghe intorno al fuoco
e il fratello che sparisce – questa leva che trivella il fianco della guerra
che non sfama, che irrisolve.
Io ti uccido – ho sentito – o mi uccido, uccido a caso
e poi vediamo che succede – quale stirpe resterà
nel cordoglio nazionale.
Noi annichiliti – e zitti nella gola.
Come lo guardi tu
uno che urla?
Ho conosciuto Paola personalmente per lavoro ed ho già notato la sua sensibilità e la sua capacità di capire l’animo umano e di provare empatia!
E’ stata una grande gioia per me leggere di lei qui, su VareseReport!
Complimentoni!