Al ruvido Carlo Sgorlon assegnato il premio alla carriera

Carlo Sgorlon
Col suo nome non fa che dare ancora più lustro al libro del Premio Chiara con tutti i premiati alla carriera. Andrà infatti al friulano Carlo Sgorlon, 79 anni, pluripremiato con il SuperCampiello, lo Strega e una lunga serie di riconoscimenti, il Chiara alla carriera. Così, dopo l’incidente di percorso relativo a Pietro Citati, che non ritirò il premio lo scorso anno, gli Amici di Piero Chiara e AD, rivista del Gruppo Condè Nast, assegnano il prestigioso riconoscimento a questo ruvido e vivace scrittore, autore di due grandi libri come “Il trono di legno” (Mondadori) e “L’armata dei fiumi perduti” (Mondadori), noto bastian contrario delle patrie lettere. Infatti alla stampa di destra (“Il Giornale” e “Il Secolo d’ Italia”), ma anche al quotidiano cattolico “Avvenire”, che cercavano di sostenere che lui, il grande scrittore, fosse vittima dell’ostracismo, fosse un grande escluso dai salotti letterari radical-chic, Sgorlon spiazzò tutti, ancora una volta, dichiarando: “Se la destra difende certi valori e si dichiara contraria all’aborto, al divorzio, ai matrimoni gay e alla liberalizzazione delle droghe, allora sono d’accordo con la destra. Ma questa eventuale concordanza su temi, valori e battaglie, non fa di me un uomo di destra, e questo per ragioni sociali e politiche”. Grande Sgorlon. Ecco la giusta motivazione dell’assegnazione del Chiara alla carriera all’autore friulano: “Per la sua scrittura fortemente radicata nell’epos contadino del nord est, ma capace di parlare a tutte le latitudini e soprattutto per il rapporto di stima ed apprezzamento avuto con Piero Chiara”.